01_06_2012 | INFILTRAZIONI MAFIOSE IN RIVIERA, VITALI-GNASSI: “CON L’ACCORPAMENTO DI QUESTURE E PREFETTURE SI METTONO I FRENI ALLA LOTTA ALLA CRIMINALITA’”

Venerdì, 01 Giugno 2012

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INFILTRAZIONI MAFIOSE IN RIVIERA, VITALI-GNASSI: “CON L’ACCORPAMENTO DI QUESTURE E PREFETTURE SI METTONO I FRENI ALLA LOTTA ALLA CRIMINALITA’”


Piace al presidente della Provincia Stefano Vitali, e al sindaco Andrea Gnassi l’idea del prefetto di Rimini di mappare la presenza mafiosa in riviera. E piace soprattutto portare ad esempio il pericolo delle infiltrazioni avendo da risolvere il problema dell’accorpamento di Prefettura e questura riminesi a quelle di Forlì.


“L’infiltrazione della malavita nei tessuti economici già pesantemente debilitati dalla crisi – dicono – si rivela come una preoccupante realtà per il nord Italia, territorio riminese compreso”. A Gnassi è anche scappato ieri in tv ad un certo punto, incalzato dalla Gruber: “Da me ci sono 1.100 alberghi e in un momento di crisi può anche arrivare la mafia”. Insomma, che si sia di fronte a un problema serio, lo hanno già sottolineato tutti e due altre volte, anche in occasione della firma del protocollo antimafia in edilizia lo scorso 5 marzo (quando turista per Rimini è stato anche il ministro per gli Affari interni, Anna Maria Cancellieri).


Il coro Vitali-Gnassi ci tiene ora a precisare che “la mappatura delle cosche, con la condivisione di ogni tipo di informazione utile da parte delle forze di polizia, diventerà – una volta praticata – strumento simbiotico di quell’Osservatorio provinciale per la lotta alla Criminalità organizzata che la Regione provvederà a finanziare”, ma soprattutto che questa “azione in sinergia tra istituzioni e organi di sicurezza per arginare il fenomeno” “potrebbe subire una irrimediabile frenata nel malaugurato caso in cui prendesse corpo l’ipotesi di ‘eliminazione per accorpamento’ della Prefettura e della Questura di Rimini”.


“Il problema della criminalità organizzata – concludono – è parte di un tutto che va riconosciuto e risolto, lasciando perdere le logiche di una ‘spending review’ maldestra e nociva nel momento in cui si fa ‘taglio lineare’ che danneggia territori, cittadini e imprese, e semmai abbracciando la consapevolezza che l’area riminese presenta caratteristiche e peculiarità tali che vanno salvaguardate perché strettamente legate all’immagine e alla sostanza di un sistema Paese credibile”.